Autore: Laura Gori
Tanti anni fa, quando Dante scriveva la Divina Commedia, il
giorno più corto dell'anno, il solstizio d'Inverno, cadeva
proprio nel giorno di Santa Lucia.
Ma piano piano, anno dopo anno, i giorni segnati dal calendario
si discostavano sempre di più dalle stagioni: quando il
calendario indicava l'inizio della Primavera, i campi erano fioriti
già da diversi giorni e quando si festeggiavano le feste
di Natale le giornate si stavano già allungando.
Nell'anno di nascita di Galileo il solstizio d'Inverno risultò
anticipato ancora di due giorni.
Col passare degli anni la mietitura sarebbe avvenuta in Aprile
e di Luglio la vendemmia.
Dopo tanto pensare un Papa, tale Gregorio XIII, diede l'incarico
ai più grandi matematici e studiosi del cielo di riformare
il calendario.
Correva l'anno 1582. Furono eliminati diversi giorni dal calendario:
dal 4 Ottobre si saltò al 15 Ottobre.
Il giorno più corto ritornò al 22 Dicembre (talvolta
21 Dicembre), come lo è per noi e come rimarrà per
tutto il millennio.
Meno male che è rimasto un proverbio a ricordarci questa storia.
Un proverbio molto significativo, perché è testimone
del tempo in cui affondano le sue radici; un tempo inaspettatamente
lontano e non più il nostro.
Ha origine nel Medio Evo, come si vede bene nel seguente prospetto,
ottenuto dall'analisi di tabelle inerenti l'inizio delle stagioni:
secolo
Data solstizio d'Inverno
(giorno più corto)
XI 15 o 16 Dicembre
XII 14 o 15 Dicembre
XIII Prima metà 14 Dic.; seconda metà talvolta 13
Dic.
XIV 13 Dicembre; solo inizio secolo talvolta 14 Dic.
XV 13 Dic. o 12 Dic. , più frequente a fine secolo
XVI 12 Dic., raramente 11 Dic.
Dopo la riforma del calendario 22 Dicembre
Cerchiamo di capire come mai la data del solstizio si sposta.
E' il calendario che non risponde precisamente alle stagioni.
L'origine del calendario si perde nella preistoria e noi accontentiamoci
di risalire al calendario Giuliano, introdotto per la prima
volta nel 709 ab U.C. (45 a.C.).
In esso la data del solstizio d'Inverno era fissata al 25 Dicembre,
l'equinozio di Primavera al 24 Marzo ed il solstizio d'Estate
al 24 Giugno.
Su queste date la Chiesa ha scelto di fissare importanti avvenimenti: il Natale, l'Annunciazione, San Giovanni Battista.
La durata dell'anno era fissata a 365,25 giorni, quindi è questo il calendario che introduce un giorno in più (il bis sexto) ogni quattro anni (0,25 giorni/anno x 4 anni = 1giorno) , cioè l'anno bisestile, come tutti sappiamo.
Ma Il sole ritorna nella stessa posizione, per esempio sull'orizzonte
al solstizio invernale, dopo 365,2422 giorni e quindi un anno
bisestile ogni quattro anni è troppo, si aggiungono troppi
giorni.
Già nel 325 d.C. l'equinozio di Primavera cadeva il 21
Marzo, anticipava già di tre giorni.
Lo si capisce dal calcolo:
(365,25 365,2422) giorni = 0,0078 giorni di anticipo per
ogni anno
45 + 325 = 370 anni trascorsi dall'introduzione del calendario
giuliano
0,0078 x 370 = 2,88 giorni, da approssimare a 3 giorni
Il Concilio di Nicea, che si svolge proprio nel 325 d.C. stabilisce
la data dell'equinozio al 21 Marzo e conseguentemente quelle dell'equinozio
d'Autunno al 23 Settembre, del solstizio d'Estate al 21 Giugno
e del solstizio d'Inverno al 22 Dicembre.
Col calendario giuliano ai nostri giorni il solstizio risulterebbe
anticipato al 9 Dicembre, vale a dire di 16 giorni.
Infatti dal 45 a.C. sono passati 2047 anni e quindi 0,0078 x 2047
= 15,97 da approssimare a 16 giorni.
La riforma del calendario Gregoriano introduce una piccola, ma calzante modifica: gli anni d'inizio secolo non sono più bisestili, ad eccezione di quelli espressi da un numero che, privato degli ultimi due zeri, risulti ancora un multiplo di quattro. Così non sono stati bisestili il 1800, il 1900, come non lo sarà il 2100, mentre lo è stato il 2000.
E' bello verificare in due modi diversi che i giorni tolti
dall'anno 1582 dovevano essere proprio 10.
1582 - 325 = 1257 anni trascorsi dal Concilio di Nicea; 1257
x 0,0078 = 9,8 giorni, quindi 10 giorni
Erano stati computati 10 anni bisestili di troppo ( il 300, il
500, il 600, il 700, il 900, il 1000, il 1100, il 1300, il 1400,
il 1500) e quindi dovevano essere tolti i dieci giorni bis sexti
di troppo.
Per finire, una domanda.
Quando è stata fissata la data del 13 Dicembre per la ricorrenza
di Santa Lucia?
Forse durante il Medio Evo, quando il 13 Dicembre era effettivamente
il giorno più corto?
C'è una coincidenza che non può essere un caso:
Santa Lucia, che solo nel nome evoca la luce, coincide col giorno
più corto dell'anno, che proprio perché è
il più corto, segna l'avanzare della luce sul buio, la
rinascita della luce.